«VOLARE» VERSO UNA NUOVA VISIONE

L’Oratorio che verrà

“PACE A VOI!” Che bello iniziare un incontro con un saluto così. Ed è proprio con questo saluto che, sabato 30 aprile, è partito il terzo momento del percorso “Oratorio che verrà”.

Roberto Mauri, di Missione Emmaus, che ci accompagna ha introdotto il pomeriggio con il

Vangelo di domenica scorsa (Gv 21, 1 -9) per farci cogliere che i discepoli, dopo la morte e

resurrezione di Gesù, traumatizzati e spaventati dall’evento, sono ritornati al punto di

partenza, sono tornati a fare i pescatori cercando certezze nel passato. Ma niente era più

come prima. Sulla riva del lago hanno accettato di fidarsi dello sconosciuto che li invitava

a pescare uscendo dai loro schemi, gettando le reti a destra come non avrebbero mai fatto,

rimettendosi ancora in gioco dopo una notte di fatica senza frutto.

Uscire dal “si è sempre fatto così” ha permesso ai discepoli di rendersi conto che sulla riva

c’era Gesù, di avere una pesca fruttuosa e ritornare da Lui convertiti.

Come i discepoli anche noi, pur ancorati al nostro vissuto, siamo in una nuova fase:

abbiamo iniziato a sognare l’oratorio che verrà e come una donna gravida, pur

continuando a vivere e a fare le stesse cose di prima, portiamo in grembo una nuova

creatura che non sappiamo come sarà ma che sarà sicuramente qualcosa di bello, di

diverso dall’esistente e di cui dovremo prenderci cura insieme.

Come una gravidanza, questo processo di immaginare l’oratorio che verrà, è lungo,

faticoso e ci sta trasformando allo stesso modo dei processi generativi.

Il nostro pomeriggio è stato impegnativo: ci siamo messi in gioco con tutto noi stessi con

la fatica di uscire dagli schemi esistenti per “volare” verso una nuova visione.

Contemporaneamente ci siamo resi conto che lasciarsi andare con leggerezza al sogno

apre allo stupore e fa pregustare la bellezza del futuro. Pertanto, in attesa del prossimo

incontro, continuiamo a sognare…

Loredana e Antonella