XXXVI Giornata Mondiuale della Gioventù (GMG)

“Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto”

(Cfr At 26,16)

Questo il titolo che Papa Francesco ha scelto per vivere la XXXVI Giornata

Mondiale della Gioventù (GMG), che quest’anno sarà celebrata nelle diverse chiese particolari, in

preparazione al raduno mondiale a Lisbona nel 2023.

Papa Francesco invita i giovani del mondo a raccogliere quell’invito che Gesù, negli Atti degli

apostoli, fa a Paolo: “Alzati!”. È tempo di alzarsi dopo mesi in cui, ricorda il Papa, a causa della

pandemia i giovani sono stati fermi, seduti in casa senza poter andare in università, al lavoro.

Nei mesi difficili della pandemia però davanti a tante fragilità abbiamo visto quegli stessi giovani

reagire, darsi da fare, aiutare dove c’era bisogno. Anche qui a Monza alcuni giovani della città si sono

messi a disposizione della Caritas, della San Vincenzo e anche del comune, per la distribuzione dei

pacchi, per la spesa a chi non poteva uscire o la consegna a domicilio delle medicine.

“Quando un giovane cade, in un certo senso cade l'umanità. Ma è anche vero che quando un giovane

si rialza, è come se si risollevasse il mondo intero. Cari giovani, quale grande potenzialità c’è nelle

vostre mani! Quale forza portate nei vostri cuori!” (Papa Francesco Messaggio GMG 2021)

Il titolo della GMG di quest’anno prende spunto dal racconto che Paolo fa della sua conversione

al re Agrippa, quando si trova in prigione a causa della sua fede in Cristo. Il modo con cui Paolo ha

incontrato il Signore mentre andava a Damasco è per il Papa un grande aiuto per tutti i giovani. Prima

di tutto perché siamo amati, conosciuti nel profondo e chiamati con il nostro nome e questa

consapevolezza può far nascere in ogni giovane il desiderio di domandarsi come fa Paolo: “Chi sei

Signore?”. Questa domanda per Papa Francesco è “estremamente importante e tutti, nella vita,

prima o poi la dobbiamo fare. Non basta aver sentito parlare di Cristo da altri, è necessario parlare

con Lui personalmente. Questo, in fondo, è pregare. È un parlare direttamente a Gesù, anche se

magari abbiamo il cuore ancora in disordine, la mente piena di dubbi o addirittura di disprezzo verso

Cristo e i cristiani. Mi auguro che ogni giovane, dal profondo del suo cuore, arrivi a porre questa

domanda: “Chi sei, o Signore?”.

A partire da qui Paolo scopre che Gesù si identifica con la Chiesa che perseguitava e fino ad allora,

senza saperlo, Cristo lo aveva incontrato nei cristiani che aveva arrestato e “aveva visto come i

cristiani rispondevano al male con il bene, all’odio con l’amore, accettando le ingiustizie, le violenze,

le calunnie e le persecuzioni sofferte per il nome di Cristo. Dunque, a ben vedere, Saulo in qualche

modo – senza saperlo – aveva incontrato Cristo: lo aveva incontrato nei cristiani!”

La conversione per Paolo, che ha consistito con l’incontro con Cristo risorto, ha

fatto sì che Paolo si alzasse e da uomo nuovo camminasse con una nuova

prospettiva: “lui prosegue il cammino verso Damasco, ma non è più quello di

prima, è una persona diversa (cfr At 22,10). Ci si può convertire e rinnovare nella

vita ordinaria, facendo le cose che siamo soliti fare, ma con il cuore trasformato e

motivazioni differenti.”

Ecco l’invito che Papa Francesco fa a tutti i giovani del mondo:

“Alzati e testimonia con gioia che Cristo vive! Diffondi il suo messaggio di amore e salvezza tra i tuoi

coetanei, a scuola, all’università, nel lavoro, nel mondo digitale, ovunque.”

Domenica 21 novembre:

alle 16.30, presso l’oratorio di Regina Pacis vivremo anche noi del decanato di Monza la nostra

piccola GMG con una testimonianza di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile del

Beccaria, testimone di tante piccole storie in cui giovani hanno avuto il coraggio di ri-alzarsi dopo

una caduta.

alle 18.00 poi in Chiesa a Regina Pacis celebriamo la S. Messa presieduta da don Luciano Angaroni,

vicario episcopale della zona 5.

Sono invitati tutti gli Adolescenti, i 18enni e Giovani delle nostre parrocchie.

don Luca