Carlo e Cristina chiamati a una nuova missione in Equador

Carissimi don Pierangelo, don Dario, don Luca, Padre Daniele,

sabato sera siamo arrivati a Quito e poi, con due ore di jeep,

siamo venuti a Pujilì, dove rimarremo una settimana per la

quarantena.

La settimana prossima, se non ci saranno altri problemi, ci

sposteremo nella nuova missione di padre Davide, a

Chugchilàn.

In questi giorni, come è naturale, viviamo sentimenti contrastanti: l’entusiasmo di ripartire e l’inevitabile tristezza di lasciare lì i nostri figli e papà Riccardo; l’attesa di conoscere la nuova missione e la fatica di doverci staccare dai catechisti, dai collaboratori che ci hanno accompagnato negli anni passati.

Soprattutto voi sacerdoti, che siete spesso chiamati al cambio, meglio di altri potete intuire il nostro stato d’animo di questi giorni “sospesi”.

Abbiamo vissuto i mesi invernali in Italia “in zona rossa”, all’insegna della

preghiera silenziosa, del servizio ai ragazzi dei gruppi del Mato Grosso e

della testimonianza vissuta. Ora per noi questo tempo si è un po’

concluso: è ora di ripartire, di visitare le comunità della nuova parrocchia,

gli ammalati, i poveri...

A Chugchilàn con probabilità si celebreranno le S. Cresime. E dico “con

probabilità” perché il Vescovo si è riservato do vedere come vanno i

contagi Covid per decidere di celebrare i Sacramenti o no.

A luglio, approfittando del periodo estivo, si vorrebbe provare a

completare la preparazione dei bambini della Prima Comunione.

E poi, a settembre, speriamo di poter riaprire i battenti del

nostro Collegio di falegnameria, che, come tutta la scuola

ecuadoriana, è ormai ferma da un anno...

Mi chiedo come sarà ricominciare con i nostri studenti (una

sessantina circa, che vivono in convitto gratuito da padre

Davide) che nel frattempo avranno disimparato buona

parte di quello che avevano imparato... bisognerà

rimboccarsi le maniche e chiedere al Signore che ci aiuti e ci

preservi dal Covid, contro il quale il nostro arretrato sistema

sanitario può purtroppo fare molto poco...

Il tempo vissuto... in Italia ci ha permesso di incontrare tante persone

che offrono la loro vita ed il loro servizio silenzioso per la parrocchia,

per le famiglie, per gli ammalati e gli stranieri, per i bambini dell’asilo...

queste righe sono per ingraziare tutti loro per le loro vite ben spese, e

per chiedervi di restare vicini in questo cammino di servizio che porta

alla ricerca del Signore, in mezzo ai sofferenti, ai poveri, alle persone

sole.

Offriremo ogni mattina un preghiera per tutti voi, vi chiediamo di fare altrettanto per noi.

Grazie di cuore e... a risentirci presto!

Carlo Bosisio e Cristina Illarietti

P.S.: Per chi volesse scrivere, la nostra mail è: cristinaillarietti@outlook.com