S.O.S. da Chugchilàn in Ecuador

Chugchilàn, 09.02.2022

Carissimi Don Pierangelo, Don Dario, Don Luca e P. Daniele,

Come state? Come si evolve da voi la situazione con il Covid? Si riesce a riprendere le attività Parrocchiali o ancora è difficile? Noi stiamo bene, siamo ormai da oltre sette mesi nella nuova Parrocchia di San Miguel de Chugchilàn, dove stiamo aiutando il Parroco Italiano, Don Davide Marchio.

Vi scrivo per mettervi al corrente della situazione davvero difficile che stiamo vivendo da poco:

l'inverno è cominciato e già da inizio dicembre piove in maniera torrenziale. Nei giorni scorsi il fiume

che attraversa la nostra parrocchia (per solito poco più di un ruscello ... ) si è ingrossato a dismisura

per l'eccesso di acqua e per i detriti che trascina con sé; è straripato, causando danni notevolissimi

alle abitazioni dei nostri Parrocchiani delle comunità più a bassa quota. Siamo attualmente isolati, le

strade di comunicazione provinciale sono bloccate dalle frane: quella verso Sigchos è solo ingombra

ed il Municipio ha fatto sapere che cercheranno di mandare le macchine per pulirla, ma ci sono frane

ad ogni curva, stanno ricevendo richieste di soccorso da tutte le parti e quindi non sanno quando

potranno inviarcele. Per intanto, la gente si è unita per fare dei gruppi di lavoro comunitario ed

armati di zappe e pale vanno a fare quello che riescono, ma è una impresa titanica, anche perché per

il momento, non smette di piovere ...

L'altra strada, quella che ci collega a oriente con il capoluogo, è inagibile e lo sarà ancora per

molto tempo, perché la stessa base stradale è stata trascinata via dall' acqua ed andrà

completamente riubicata. In questa situazione, le comunicazioni sono difficili, ma alcune persone

che sono uscite da Yacuchaqui nei giorni scorsi a dorso di mulo sono venuti ad avvisare il Padre che

una trentina di famiglie hanno completamente perso la casa e sono state provvisoriamente ospitate

nella scuola o presso dei parenti. La maggior parte dei campi coltivati sulle rive del fiume (quelli che

prima erano i più fertili, per la possibilità di irrigazione) sono stati allagati ed i raccolti sono

irrimediabilmente andati persi: per i contadini di Yacuchaqui, che di solito si indebitano per comprare

sementi e concimi, questo rappresenta una perdita gravissima ...

Nella omelia di domenica, p, Davide ha chiesto ai nostri parrocchiani (che comunque hanno

appena il necessario per vivere) di offrire cibo e, se possibile, coperte per gli sfollati, e dobbiamo dire

che la risposta è stata davvero generosa. Ma questa situazione durerà ancora per qualche mese,

perché normalmente la stagione delle piogge dura fino a fine maggio, e dovremo intervenire in più

modi... Non appena le strade saranno aperte, bisognerà aiutare la gente con i materiali per ricostruire

le case e con i trasporti, mentre per la mano d'opera non sarà un problema, perché la gente stessa

qui è abituata ad organizzarsi comunitariamente facendo le "mingas", ossia delle giornate - o

settimane! - di lavoro comunitario dove tutta la comunità, inclusi bambini ed anziani, ognuno

secondo le sue capacità e possibilità, aiutano a costruire, a trasportare mattoni, acqua e tegole, a

preparare e distribuire il cibo a tutti. .. Nella disgrazia, la nostra gente reagisce unendosi ed

organizzandosi, e questo è per noi motivo di ammirazione: nessuno resta a braccia conserte!

Ma ... per ricostruire, ci sarà bisogno dì acquistare i materiali e di farli arrivare da Latacunga, a più di

due ore di strada da qui, ed avremo bisogno di aiuto ... è per questo che vi scrivo, nella speranza che

la nostra Parrocchia presti ascolto alla nostra richiesta, che è un vero e proprio S.O.S. per far fronte

ad una situazione davvero molto grave per la nostra gente. Confidiamo che per mezzo vostro il

Signore, che ha pur permesso questo disastro, muova il cuore di tante persone generose ad aiutare

la nostra gente in questo frangente difficile.

Restiamo in attesa di una vostra risposta e vi ringraziamo già da

Ora per la vostra comprensione e generosità. A presto, con affetto,

Carlo e Cristina